innesto osseo

innesti ossei mandibolari

Quando si vuole affrontare un intervento di implantologia dentale per ristabilire la funzionalità e l’estetica dell’arcata dentale inferiore, è necessario valutare se il paziente può affrontare tale tipologia di intervento o se vi sono degli ostacoli che richiedono un preventivo trattamento.

La prima valutazione da fare riguarda la presenza di sufficiente materiale osseo per l’ancoraggio degli impianti endossei. In caso di insufficienza ossea dovuta a riassorbimento, se non è possibile procedere con l’applicazione di impianti All On Four per la sostituzione dell’intera arcata, si procede con innesti ossei.

Gli innesti ossei mandibolari possono essere realizzati in diversi modi quello più sicuro è l’innesto autologo che permette di aumentare la quantità ossea della mandibola con l’uso di materiale osseo prelevato dallo stesso paziente.

innesto osseo

Il vantaggio principale è dato dal fatto che vi è un ridotto rischio di rigetto il quanto l’organismo riconosce come proprio il materiale e lo accetta.

In questi casi si procede prima al prelievo che solitamente avviene nella zona posteriore della mandibola o nel mento. Se sono necessari quantitativi importanti di materiale si può procedere al prelievo in altra sede ad esempio dal cranio.

Nel primo caso l’intervento di prelievo e inserimento dura circa un’ora, può essere realizzato in ambulatorio in anestesia locale, nel secondo caso, invece, l’intervento richiede maggior tempo, è necessario portare il paziente in sala operatoria e si effettua l’anestesia totale.

Nei giorni successivi all’intervento il paziente può avere dei leggeri gonfiori, ma solitamente il tutto passa entro 5-6 giorni. Non è diverso l’intervento di innesto osseo mandibolare eseguito con materiale eterologo e quindi prelevato da cadavere.

Questo viene eseguito quando è impossibile eseguire la prima tipologia di intervento e quindi in casi limitati.

In entrambi i casi non è possibile procedere all’applicazione degli impianti prima che siano trascorsi alcuni mesi, necessari per l’integrazione dei tessuti. Un’ulteriore possibilità in caso di insufficienza ossea è data dalla rigenerazione ossea che permette attraverso l’innesto di biomateriale, di ricostruire tessuto osseo e connettivo colpito da riassorbimento.

Solitamente si usano membrane riassorbibili, che hanno lo scopo di fare da guida, e sostituti ossei che possono essere di origine sintetica o naturale. Anche in questo caso per procedere con l’applicazione degli impianti è necessario attendere qualche mese.

Puoi evitare l’innesto osseo , grazie agli impianti zigomatici o come molti chiamano impianti con poco osso .