essere un leader

Come diventare un leader

Per diventare un leader non è necessario ricevere un qualche tipo di riconoscimento ufficiale, ma è necessario mettersi in gioco personalmente, ovvero non pretendere che gli altri “facciano” qualcosa, ma farla per primi e in maniera corretta, così da dare loro un esempio cui ispirarsi e suscitarne la voglia di emulazione. Il percorso per diventare un buon leader può essere seguito da un Coach , questo favorisce l’ individuazione e il superamento di comportamenti inappropriati, cattive abitudini che ostacolano la crescita ed impediscono il raggiungimento dei propri obiettivi,

Il leader, infatti, non ha un piglio da capo autoritario, né delega il lavoro sporco agli altri, a membri del gruppo “subordinati”: egli al contrario incoraggia l’ambizione altrui, la supporta e sa indirizzare le potenzialità e le qualità di ognuno verso l’obiettivo comune, quello che il gruppo si è prefissato e che gratificherà ogni singolo membro.

essere un leader

Per diventare dei buoni leader è più che mai necessario essere fiduciosi, guardare al futuro con ottimismo, e non lasciarsi mai condizionare da previsioni negative, o peggio ancora da ipotesi catastrofiche; la positività del leader, l’incrollabile fiducia che egli ripone in sé e nelle proprie capacità, funge da faro e da guida per i membri del suo entourage che a volte possono perdere le speranze, avere momenti di scoraggiamento e disperare dell’utilità del proprio lavoro.

Con un leader saldo e capace alla guida, ciò accade molto meno spesso di quanto accada normalmente. Egli è fermo e deciso, ma cortese, non impone nulla in maniera autoritaria, né forza la mano. I suoi metodi sono altri, e si basano sulla condivisione degli obiettivi: ciascun membro del gruppo deve sentire come proprio l’obiettivo finale dello stesso, deve essere consapevole dell’arricchimento personale che comporterà e del fatto che il suo apporto è importante, è in grado di fare la differenza.

Il leader, infatti, è perfettamente in grado di valorizzare il lavoro del team che gli viene affidato: rispetta le opinioni di ognuno, esalta le potenzialità e le idee dei suoi collaboratori, li sollecita a pensare, a mettersi in gioco, a lasciare da parte le remore per imbarcarsi in un’avventura comune che ha come finalità principale il successo, il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’eventuale sconfitta, una battaglia persa, per un leader che si rispetti non è una tragedia, bensì un’opportunità: quella di imparare il più possibile dai propri errori facendo in modo che non si ripetano più.

Diventare un leader vuol dire anche imparare a gestire la rabbia, l’impazienza e tutte quelle emozioni negative che possono incidere negativamente su un gruppo, alterando i rapporti tra i vari membri: un gruppo guidato da un vero leader si riconosce anche dall’armonia interna, nonché da un’efficace gestione di eventuali, inevitabili conflitti.